LA MEMORIA CORTA DEL PRIMO CITTADINO

Le dichiarazioni di don Floriano Abrahamowicz sono effettivamente aberranti. Ma rientrerebbero soltanto in una lunga lista di orride dichiarazioni a firma dei vari gruppi di integralisti cattolici – a cui ormai qui a Verona abbiamo fatto il callo – se non fosse che chi le ha rilasciate è, a suo modo, un personaggio famoso in città.
O almeno ben inserito a palazzo Barbieri.
Altrimenti come si spiegherebbero tutti gli incontri pubblici a cui Abrahamowicz ha partecipato a Verona, patrocinati dal comune di Verona assieme ai più beceri negazionisti, come ad esempio Manuel Negri?
È così ben inserito a palazzo da frequentarne i piani alti, gli stessi dove risiede il primo cittadino Flavio Tosi, sua spalla in diverse occasioni: conferenze, dibattiti, compresa la messa riparatrice e omofoba del 26 febbraio 2005, in occasione di una manifestazione gay-lesbica-trans “Ogni cittadinanza è possibile”, dove don Floriano Abrahamowicz era l’officiante (e di cui alleghiamo foto. Altri scatti su http://www.circolopink.it/orrori.htm e nell’album dedicato di questo blog )
Adesso il consigliere Tosi è il primo cittadino e crediamo che prima o poi dovrebbe dar conto alla città delle sue imbarazzanti frequentazioni politiche. E farci capire se si è sentito almeno un po’ in imbarazzo durante le celebrazioni della giornata della memoria.
Oppure anche lui, come altri in questa città, è affetto da una profonda scissione della personalità?
Con una mano ricordo l’olocausto e con l’altra stringo la mano al prete negazionista.
Con una mano ricordo le vittime della Shoah, con l’altra nego l’ingresso alla Gran Guardia agli attivisti del circolo pink che vogliono ricordare lo sterminio degli omosessuali durante il nazismo.
Forse sotto la giacca il sindaco indossa ancora la maglietta “Noi Romeo e Giulietta, Voi Sodoma e Gomorra”, la stessa che ostentava in mezzo ai tradizionalisti che blaterano di camere a gas come fossero state beauty-farm?
Se fosse coerente con la sua storia, domani Tosi dovrebbe andare a portare un saluto al convegno cittadino della Fiamma Tricolore dove parlerà il fiero fascista Miglioranzi, capogruppo della lista che porta il suo nome, e in cui verranno esposti i libri delle edizioni di AR, testi negazionisti pubblicati dal neonazista Franco Freda.
Magari potrebbero leggere assieme qualche pagina di “Auschwitz: fine di una leggenda” oppure  di “Aspetti della questione giudaica”: una eccellente ricognizione storico-filosofica sull’imperialismo culturale del popolo giudaico, su quel suo ostinato esclusivismo razzistico che, dal volontario radicamento e dall’ossessiva autoreclusione nei ghetti europei, ha condotto una minuscola stirpe medio-orientale al potere mondiale.

E invitare l’onorevole Federico Bricolo, il consigliere Elena Ballini e l’opinion maker preferito della giunta: Maurizio Ruggiero.

Tutti assidui frequentatori delle omelie intrise d’odio del prete negazionista Floriano Abrahamowicz.

lachimica – circolo pink

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