BO.VE. – Caccia al territorio sottratto: biciclettata domenica 27 luglio

 

Il BO.VE – comitato di quartiere Borgo
Venezia – invita tutti

domenica 27 luglio, p.zza
Zagata, B.go S. Croce, Verona dalle ore 17.00

alla BICICLETTATA
per il borgo per la…

CACCIA AL TERRITORIO
SOTTRATTO

Se credi che il territorio sia un bene comune e
collettivo,
che non possa prevalere l’interesse economico di pochi rispetto
all’interesse
di tutti noi…….

Prima tappa: case Menegolli.
Sono lì, tutti vedono, tutti sanno. Centinaia di metri quadrati di case
costruite e rifinite a puntino dall’Impresa Menegolli; ma mai affittate
e mai
messe in vendite con l’unico scopo di alzare il prezzo di mercato degli
affitti
e delle vendite.

Seconda tappa:
allargamento e prolungamento SP6
. Due kilometri e mezzo di strada
inutile
per collegare borgo venezia direttamente con Quinto: peccato che il
collegamento già ci sia e funzioni per il meglio e  in
questo modo si andrebbe ad eliminare la
pista ciclabile lungo il progno Valpantena. Ci si chiede perchè? Perché
la
spesa prevista è di 16 milioni di euro, che a qualcuno fa comodo
spartirsi tra
allegri amici…

Terza tappa: traforo
delle Torricelle
. Un tunnel a pagamento di oltre tre chilometri che
collegherà Pojano direttamente con Parona (ma non c’era la tangenziale
sud)? la
zona di via Fincato “ospiterà” un centro logistico per il
carico/scarico delle
merci, gli svincoli, i caselli, il tutto su un’area di 600.000 metri
quadrati
(un’area pari ad un centinaio di campi da calcio, completamente
cementata ed
asfaltata, oltre che trafficata da oltre 22 milioni di veicoli
l’anno).  Non solo, ma per coprire i costi è previsto
che tutte le tangenziali di Verona divengano a pagamento!!!

Quarta tappa: il
centro giovanile di p.zza Zagata
. Un cumulo di macerie. Lì c’era un
centro
aggregativo popolare per il quartiere, ora solamente un’area in totale
degrado
e abbandono. La giunta comunale aveva urgenza di relizzare un centro
giovanile:
ha abbattuto l’ex-asilo e da un anno l’area versa in totale abbandono.

 
Se credi che il territorio non debba essere sottoposto ad
interessi affaristici e politici,
Se credi che l’esistenza di spazi pubblici/collettivi possa
incidere sulla nostra reale qualità della vita
Se credi che si possa ancora fermare tutto ciò

Partecipa alla biciclettata di quartiere “Caccia al Territorio Sottratto”,
appuntamento ore 17, il giorno 27 luglio
in piazza Zagata.

Seguirà festa popolare per il quartiere

 

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Scritte naziste al cimitero ebraico

Nella notte tra lunedì e martedì una decina di grandi scritte murali sono comparse sulle mura esterne del cimitero ebraico di via Badile.
“Comunisti al forno, negri e rom di contorno”, “ebrei luamari si peso de quei della chimica”, svastiche, alcune storte, una ad imbrattare la stella di David sul pavimento all’ingresso, errori grammaticali, una pesante minaccia di morte dedicata ad un politico cittadino non nuovo a queste attenzioni. Una mano incerta, probabilmente non di militanti ma di vaghi simpatizzanti di una destra plurale, stando a scritte apparentemente della stessa matrice che sempre in quartiere inneggiano alla “padania” e se la prendono in particolare contro i rom.
Niente di nuovo sotto il sol veronese, si dirà.
Ciononostante alcune riflessioni e alcune interrogativi.
Innanzitutto da circa due mesi la massiccia e variegata presenza di “prosa e arte neonazi” che da sempre colora i muri della città, lasciata spesso in bella mostra dalla colpevole indifferenza dei cittadini e delle istituzioni, è andata rapidamente calando come probabile conseguenza dell’alta esposizione mediatica a cui la città è stata sottoposta.
Ma allora il fiorire di questi graffiti è poi così spontaneo o segue delle dinamiche o delle “logiche”particolari? Inoltre ci chiediamo se la ripresa delle attività grafiche non sia un segnale di un termine (percepito) della fase di controllo e morigerazione dei comportamenti spontanei della gioventù nostrana, non sia la percezione della riuscita operazione di rimozione di quanto è accaduto a Nicola. Come dire: “tira ‘na bruta aria , stiamo calmi..” Se così fosse non tarderanno a verificarsi anche le aggressioni e le intimidazioni che riempiono da sempre le nostri estati…
Annotiamo che tra gli immancabili “negri”, le “zecche” e i “comunisti” di cui noi de “la chimica” siamo autorevoli “incarnazioni”, entrano nella lista nera la “razza ebraica” (da quattro anni almeno il cimitero o la sinagoga non erano oggetto di simili atti) e gli attualissimi “rom”. Per quest’ultimi ci chiediamo quanto pesi il sovraccarico politico e mediatico ( con lievi coloriture “legalmente razziste” direbbero alcuni!!!) a cui sono stati sottoposti e se esso si possa limitare agli epiteti offensivi..  se  ancora ci fosse un campo registreremmo fatti simili a quelli di Napoli?
Il sindaco su sollecitazione della comunità ebraica, ha fatto rimuovere le scritte vergognose alla velocità della luce, tanto da non poter essere documentate da giornali e tv locali. Nonostante alcuni imbarazzanti rapporti con l’ “intellighenzia” negazionista e revisionista nazionale e qualche passeggiata di troppo con chi gli ebrei non li vede mica tanto di buon occhio, confidiamo che la rapida rimozione delle scritte sia stata fatta in buona fede, la stessa con cui ha deciso di lasciare in bella mostra quelle successive al corteo del 17 maggio (con annesse richiesta danni agli organizzatori e pubblicità della  ditta di tinteggiatura di suo personale amico) perché fossero di monito a tutti i cittadini della barbarie di certi criminali.  
A cosa dobbiamo allora il ritardo nel denunciare, nello stigmatizzare il vergognoso e ignorante atto nazista e razzista da parte del paladino del decoro e della legalità?
Cose che capitano una volta ogni tanto? Ragazzate?
Nell’esprimere la piena solidarietà alla comunità ebraica, ci  permettiamo di ricordare che qualche gesto di denuncia e di indignazione in più, qualche parola in più e qualche silenzio in meno forse avrebbero contribuito ad evitare la tragedia di due mesi fa. Le impronte della memoria (non quelle digitali) sono di mani che dovrebbero costruire…   

la chimica

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Giuliano Bruno: la secessione da un’epoca vile

di Alberto Prunetti


Italia, nordest, febbraio 2007. Giuliano Bruno è un liceale antifascista. Di ritorno da una manifestazione a Treviso viene aggredito e picchiato da un gruppo di Skinheads neofascisti.
Giuliano non esce più di casa, ha paura.
Da quell’episodio passano alcuni giorni, gli amici lo invitano a uscire. Partono in macchina, vanno verso il centro di Treviso, uno di loro scende, va in cerca di un altro compagno. Poi torna e dice a Giuliano: "Non uscire! Stanno arrivando gli Skinheads!" Arrivano. Aprono la porta della macchina. Giuliano è rimasto dentro assieme a un altro ragazzo. Gli chiedono: "Sei Giuliano Bruno?". "Sì, sono io".
Lo colpiscono con violenza in testa. L’amico prova a difenderlo. Gli rompono il naso.
Dopo la seconda aggressione Giuliano lascia la scuola, non vuole più stare nel trevigiano. Comincia a vagabondare per l’Europa. Partecipa alla manifestazione contro il G8 di Haligendamm, in Germania. Torna in Italia, trova alcuni lavori occasionali. Poi riprende a studiare, questa volta a Trieste.
La mattina del 5 maggio 2008 lo trovano a terra, sotto casa sua. Suicida. Continue reading

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SABATO 7 GIUGNO alle ore 17,30 – Corticella Leoni – Per ricordare Nicola

SABATO 7 GIUGNO alle ore 17,30
ci ritroviamo a Corticella Leoni
per ricordare Nicola e continuare a denunciare le tante responsabilità della sua morte
L’Assemblea cittadina
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Assemblea Cittadina – Nuovo incontro venerdì 30 maggio 2008 alle ore 21.00


L’Assemblea Cittadina del 17 maggio

si reincontra presso Sala Lodi - San Giovanni in Valle 13/b (vicino a Piazza Isolo) Verona.
venerdì 30 maggio 2008 alle ore 21.00
Dalla prima assemblea di martedì 13 maggio era emersa la volontà di andare oltre la manifestazione nazionale di sabato 17.
Verona, del resto, non è un caso isolato in Italia: l'omicidio di Nicola, i pogrom contro i Rom a Napoli, i raid nazisti antiimmigrati a
Roma, le aggressioni omofobe.
Nel Paese trova legittimazione un'intollerabile pratica politica razzista e fascista.
Dopo la riuscita della manifestazione ritroviamoci per fare un bilancio, per valutare se e come proseguire il percorso iniziato.
Dopo l'assemblea cittadina ci sposteremo tutte e tutti a Porta Leona per ricordare l'assassinio di Nicola a un mese dall'aggressione.
L'Assemblea cittadina che ha organizzato la manifestazione del 17 maggio 2008
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la scheggia e la trave

Non capiamo, come una certa modalità di "informare" possa continuare a
soffiare sul fuoco di una polemica pretestuosa sviando l’attenzione
dalle domande politiche che una grande manifestazione di più di
diecimila persone poneva alla città, a un singolo fatto avvenuto durante la manifestazione.
Fatto riguardo al quale, tra l’altro, ci vengono attribuiti da alcuni
giornali di oggi commenti mai pronunciati alla conferenza stampa di
ieri, quantomeno dai rappresentanti dell’assemblea cittadina promotrice
della manifestazione.

Certe semplificazioni, certa terminologia e certi inviti
giustizialisti semplicemente non fanno parte del complesso discorso
(con annesso documento – vedi post precedente) presentato da noi all’indomani della
manifestazione.

Il continuo eludere le responsabilità, politiche e culturali, di chi
amministra questa città, concentrandosi su alcune scritte e una vetrina
scheggiata, è il segno della volontà di nascondere la testa sotto la
sabbia un’ennesima volta e lasciare che quanto è successo a Nicola
possa tornare a succedere.

10 mila persone hanno fatto una domanda "politica" alla società e alle istituzioni di questa città.

attendiamo una risposta.

assemblea aperta cittadina 17maggio – Verona

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Comunicato: La Verona che vuole vivere, l’Amministrazione che oltraggia la memoria di un morto.

Sabato
17 maggio in più di diecimila persone (la manifestazione più grande che
la nostra città ricordi negli ultimi decenni) abbiamo attraversato
pacificamente Verona per ricordare Nicola Tommasoli, per denunciare un
assassinio figlio del razzismo contro il “diverso”, dell’incultura
neofascista diffusa tra i giovani della nostra città e fomentata da
gruppi e organizzazioni con cui l’amministrazione cittadina ha e
continua ad avere imbarazzanti e censurabili rapporti. C’è chi si
scaglia contro i mass media per denunciare una presunta “gogna
mediatica” nei confronti di Verona. Cosa dovremmo dire noi, di una
manifestazione con migliaia di persone raccontata dalla stampa solo (o
quasi) per gli episodi del tutto marginali di alcune decine? 

Noi,
al contrario, pensiamo che Verona debba continuare a guardarsi allo
specchio e ad interrogarsi seriamente per riconoscere la matrice delle
troppe aggressioni degli ultimi anni, culminate nell’assassinio di
Nicola. Chi ha manifestato ha condiviso la volontà di costruire una
Verona diversa, accogliente, libera, senza paura. Ha visto centinaia di
veronesi senza bandiere aprire il corteo camminando, in un silenzio
carico di dolore e di significato, dietro lo striscione arancio “Nicola
è ognuno di noi”. Ha visto migliaia di persone (associazioni,
movimenti, centri sociali, gruppi antagonisti) gridare slogan contro il
fascismo. Ha visto migliaia di persone, in coda al corteo, manifestare
dietro le insegne dei partiti che hanno voluto essere in piazza. Una
manifestazione costruita dal basso, pubblicamente, con un’assemblea
aperta alla cittadinanza.

Di
fronte a tutto ciò Tosi vede solamente una vetrina rotta, e qualche
scritta. Continua, come sempre, a indicare la pagliuzza senza vedere la
trave, a parlare di panchine invece che di persone, di divieti invece
che di rapporti umani. Di piazze da ripulire invece che di piazze da
vivere e da riempire. Noi non strumentalizziamo nessuno, non
infanghiamo nessuno. Non intendiamo monopolizzare la memoria di
nessuno. Vogliamo solo ribadire che al posto di Nicola poteva esserci
ognuno di noi, e che questo non deve mai più accadere. 

Non
solo Tosi, a cui la città dovrebbe chiedere i danni per le continue
dimostrazioni di intolleranza. Anche Bonfante, del PD, forse non si
rende conto della gravità delle sue dichiarazioni. Paragonare una
vetrina rotta all’assassinio di un ragazzo, questo sì che è un atto
irresponsabile, e che infanga la memoria di chi è stato ucciso. Ma a
noi tutto questo interessa poco. Ci interessa raccontare di una città
che per un giorno è stata viva, partecipata e diversa. Dovrebbe esserlo
tutti i giorni.

Passata
solo qualche ora, l’Amministrazione ha risposto ai diecimila
manifestanti e alla città intera rimuovendo tutti i fiori, i biglietti,
i cartelli e i segni di partecipazione che gli amici di Nicola e decine
di cittadini e cittadine hanno portato in queste settimane nel luogo
dell’aggressione, a Porta Leoni. Ora, lì, c’è il vuoto dell’oblio e
della rimozione. Lo sdegno ci impone poche parole: questa non è solo
intolleranza, questa è assenza di pietà per un morto, mancanza di
rispetto e disprezzo per i tanti segni di un lutto pubblico e civile
che rappresenta la parte sana di Verona. Tosi e la sua amministrazione,
con questo atto, dimostrano di non avere la dignità di ricoprire alcun
ruolo pubblico. Vergogna!

L’assemblea cittadina organizzatrice 
della manifestazione del 17 maggio 2008
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Dodicimila persone hanno sfilato a Verona per ricordare Nicola

  nicola ognuno di noi
 
Dodicimila persone hanno sfilato oggi a Verona per ricordare Nicola
Tommasoli, il giovane ucciso nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio da
cinque simpatizzanti di gruppi neofascisti.
Per Nicola la manifestazione si è fermata davanti alla chiesa di San Fermo,
per un minuto di silenzio e un lungo applauso, per portare fiori e ricordi sul
luogo della sua morte, lì a pochi metri, a Porta Leoni.
Il corteo – comunicativo, aperto, partecipato, pacifico – è stato aperto da
uno striscione disegnato da un artista/writer amico di Nicola, portava questa
scritta: "Nicola è ognuno di noi".
A questa grande e importante manifestazione si deve aggiungere quella
altrettanto importante e significativa che le organizzazioni dei migranti hanno
promosso in piazza Bra.
Da queste manifestazioni nasce una nuova Verona che vuole creare una nuova
sensibilità fatta di libertà, socialità vitale, tolleranza, cultura e
solidarietà.

La manifestazione, promossa dall’Assemblea aperta cittadina, ha fatto
appello alla coscienza civile e alla capacità di autocritica di Verona per
sconfiggere l’intolleranza e la discriminazione, un atto d’amore verso la città
stessa, perchè è proprio dalle condizione estreme che possono nascere pensieri e
pratiche vivificanti, perchè è proprio dal dissenso che possono nascere
sensibilità, coscienza, saperi nuovi. E’ necessario quindi costruire progetti
per nuove sensibilità, forme di vita libere.
Erano presenti molti cittadini, uomini e donne, ragazze e ragazzi,
associazioni culturali, musicali, teatrali, sociali di Verona e del territorio.
Tra i molti striscioni anche uno degli amici di Nicola, con la scritta: BIBOA,
una gioiosa imprecazione inventata da Nicola stesso. Molte anche le realtà
giovanili e i centri sociali di varie città, da Roma a Brescia, da Padova a
Bologna.

A metà corteo, qualche tafferuglio provocato da poche persone è stato
pacificato dai manifestanti stessi. Il corteo si è concluso in piazza Erbe e in
piazza Dante con gli interventi delle realtà che hanno organizzato e partecipato
alla manifestazione.

Si è manifestato per ricordare chi ci è stato affine. Non ha importanza se
Nicola si dichiarasse antifascista o meno. In questi anni di ripensamenti e
ricombinazioni sociali, culturali, politiche, esistenziali, abbiamo imparato a
definirci non per quello che siamo ma per ciò che non siamo. A differenza dei
suoi assassini Nicola non era nazista, non era fascista, non era razzista, non
era leghista, non era un reazionario. Sappiamo ciò che non siamo, ciò che saremo
dobbiamo inventarlo. Lontani dalle passioni tristi, gioiosamente, naturalmente,
vivere come l’aria che si respira, come ha fatto Nicola. A Nicola piacevano il
surf, la montagna e il colore arancio. Skate: ebrezza e surf dell’anima.
Montagna: tregua, respiro, silenzio. Colore arancio: vitalità e spiritualità.
Immaginazione. Vita contro la morte.

Assemblea aperta cittadina
organizzatrice della manifestazione

info: 3491476050 – 3477732939
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comunicato stampa # 7: NICOLA E’ OGNUNO DI NOI

– l’assemblea aperta cittadina
– le informazioni sul corteo (orari, percorsi, caratteristiche)
– news
– le prime adesioni alla manifestazione
– vedi alla news precedente anche il volantone che verrà distribuito durante la manifestazione

Sabato 17 Maggio 2008: MANIFESTAZIONE: NICOLA E’ OGNUNO DI NOI

Partenza corteo Stazione di Porta Nuova, Verona, ore 15.00

> Per adesioni: adesioni17maggio@gmail.com
> Info su aggiornamento adesioni, comunicati, partecipazioni e altro: http://verona17maggio.noblogs.org/

Per
sconfiggere l’intolleranza, il razzismo, la discriminazione è
necessario far appello alla coscienza civile di Verona e alla sua
capacità di autocritica come atto d’amore verso la città stessa, perchè
è proprio dalle condizione estreme che possono nascere pensieri e
pratiche vivificanti, perchè è proprio dal dissenso che possono nascere
sensibilità, coscienza, saperi nuovi. E’ necessario quindi costruire
progetti per nuove sensibilità, forme di vita libere, culture
innovative e non sottomesse, valorizzare le esperienze di gestione
reticolare dal basso, le diversità di genere e di desiderio, di
molteplicità di orientamento e identità (glbtq), la lotta accanto ai
migranti e contro la guerra, l’impegno per la giustizia sociale, contro
la condizione precaria del lavoro, per il diritto alla casa, la
creazione di mercati autogestiti (terra/ambiente/produzione/rivoluzione
dei consumi). Una nuova sensibilità ha bisogno di creare in maniera
cooperativa forme e strumenti di comunanza, dall’aria all’acqua fino
alla produzione informatizzata e alle reti.

Si lotta e si crea
anche per ricordare chi ci è stato affine. Non ha importanza se Nicola
si dichiarasse antifascista o meno. In questi anni di ripensamenti e
ricombinazioni sociali, culturali, politiche, esistenziali, abbiamo
imparato a definirci non per quello che siamo ma per ciò che non siamo.
A differenza dei suoi assassini Nicola non era nazista, non era
fascista, non era razzista, non era leghista, non era un reazionario.
Sappiamo ciò che non siamo, ciò che saremo dobbiamo inventarlo. Lontani
dalle passioni tristi, gioiosamente, naturalmente, vivere come l’aria
che si respira, come ha fatto Nicola. Skate: ebrezza e surf dell’anima.
Montagna: tregua, respiro, silenzio. Colore arancio: vitalità e
spiritualità. Immaginazione. Vita contro la morte.
Il corteo –
comunicativo, aperto, partecipato, pacifico – sarà aperto da uno
striscione disegnato da un artista/writer amico di Nicola, porterà
questa scritta: "Nicola è ognuno di noi".

Assemblea aperta cittadina di Verona

>>> Manifestazione, sabato 17 maggio, Verona.
Concentramento in Stazione Porta Nuova, alle ore 14. Partenza del corteo alle ore 15.

> Info su aggiornamento adesioni, comunicati, partecipazioni e altro: http://verona17maggio.noblogs.org/
> e-mail: adesioni17maggio@gmail.com
> Info tel. 3491476050 – 3477732939
———————————————

NEWS:

Il movimento GLBT ha scelto di ricordare tutte le vittime dell’omofobia
partecipando alla manifestazione di Verona, rinunciando alla propria
manifestazione che era stata indetta a Treviso.
– Durante il corteo,
all’altezza della chiesa di San Fermo, a poche decine di metri dal
luogo dell’assassinio di Nicola, la manifestazione si fermerà per un
minuto di silenzio e gli amici porteranno ricordi e fiori.

Percorso corteo e orari:
Partenza
alle ore 15.00 dalla stazione Porta Nuova: corso Porta Nuova, stradone
San Fermo, ponte Navi, via interrato dell’acqua morta, piazza Dante.
Pianta città e percorso: http://verona17maggio.noblogs.org/gallery/4721/infoA5.pdf

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Comunicato dell’Assemblea aperta cittadina del 13/05/2008. Verona

Si lotta e si crea anche per ricordare chi ci è stato affine. Non ha
importanza se Nicola si dichiarasse antifascista o meno. In questi anni
di ripensamenti e ricombinazioni sociali, culturali, politiche,
esistenziali, abbiamo imparato a definirci non per quello che siamo ma
per ciò che non siamo. A differenza dei suoi assassini Nicola non era
nazista, non era fascista, non era razzista, non era leghista, non era
un reazionario. Sappiamo ciò che non siamo, ciò che saremo dobbiamo
inventarlo. Lontani dalle passioni tristi, gioiosamente, naturalmente,
vivere come l’aria che si respira, come ha fatto Nicola. Skate: ebrezza
e surf dell’anima. Montagna: tregua, respiro, silenzio. Colore arancio:
vitalità e spiritualità. Immaginazione. Vita contro la morte.

Gruppi culturali, teatrali, musicali, associazioni sociali, migranti,
individualità, giovani e meno giovani, con esperienza politica e no.
Nella sala Lucchi colma di persone, si è svolta l’assemblea aperta
cittadina per la promozione della manifestazione del 17 maggio. Molti
gli interventi, le proposte, le idee, le riflessioni. Un esempio di
comunicazione e informazione che si alimentano per formare socialità
diffusa e un’etica fatta di memoria, immaginazione e concretezza.
Ricordare Nicola, non permettere che la sua vita e il suo assassinio
siano dimenticati, questo il sentimento più diffuso negli interventi.
Da qui le molte proposte, come la posa di una targa commemorativa a
Porta Leoni e l’intitolazione di un centro giovanile/biblioteca. Il
corteo sarà aperto, comunicativo, partecipato, in cui la città parlerà
con la città, le identità si meticceranno con Verona, perchè è con la
solidarietà e la relazione che può nascere una nuova sensibilità.

Per sconfiggere l’intolleranza, il razzismo, la discriminazione è
necessario far appello alla coscienza civile di Verona e alla sua
capacità di autocritica come atto d’amore verso la città stessa, perchè
è proprio dalle condizione estreme che possono nascere pensieri e
pratiche vivificanti, perchè è proprio dal dissenso che possono nascere
sensibilità, coscienza, saperi nuovi. E’ necessario quindi costruire
progetti per nuove sensibilità, forme di vita libere, culture
innovative e non sottomesse, valorizzare le esperienze di gestione
reticolare dal basso, le diversità di genere e di desiderio, di
molteplicità di orientamento e identità (glbtq), la lotta accanto ai
migranti e contro la guerra, l’impegno per la giustizia sociale, contro
la condizione precaria del lavoro, per il diritto alla casa, la
creazione di mercati autogestiti (terra/ambiente/produzione/rivoluzione
dei consumi). Una nuova sensibilità ha bisogno di creare in maniera
cooperativa forme e strumenti di comunanza, dall’aria all’acqua fino
alla produzione informatizzata e alle reti.
"C’è fascismo in ogni buca" ci suggeriscono Gilles Deleuze e Felix
Guattari. Usciamo all’aperto quindi, fuori dalle logiche gerarchiche,
di appartenenza, di potere e di micropotere, per creare una nuova
sensibilità non autoritaria.

Assemblea aperta cittadina di Verona

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