Solo ipocrisia. Non provateci nemmeno

Prendete un centro sociale autogestito. Prendete un’amministrazione comunale retta da un condannato per razzismo. Il comune sgombera il centro sociale, lo abbatte, e sulle sue macerie costruisce un centro "di aggregazione giovanile" come piace a lui, magari senza zingari che cuociono il pane o giovani di colore che giocano a calcio nelle vicinanze, non si sa mai. Prendete Nicola Tommasoli, un ragazzo come tanti di noi, capelli un po’ lunghi, ucciso una sera di un primo maggio da un gruppo di neofascisti. Prendete Igor, un altro ragazzo come noi: frequentava il centro sociale La Chimica, anche lui morto ammazzato, in altre circostanze. Niente paura, siamo a Verona, la città di Giulietta. E di Ludwig. Ma ora prendete l’amministrazione che sgombera e demolisce, prendete un consigliere di circoscrizione, Davide Danzi, già AN, ora PDL, promotore della proposta di intitolazione dei giardini Santa Croce a Giorgio Almirante, già redattore della "Difesa della razza", e organizzatore di un torneo di football americano al centro sportivo Gavagnin intitolato a Nanni De Angelis, terrorista nero dei Nuclei armati rivoluzionari. Li avete presi? Bene, ora pare che il Comune abbia intenzione di intitolare a Nicola Tommasoli il   centro "giovanile". Ce ne sarebbe abbastanza. Ma non basta: ora il Davide Danzi vuole abbinare a Nicola Tommasoli anche il nome di Igor, perché “i giovani morti in modo violento non hanno colore politico sono tutti vittime”. Il cortocircuito è completo. Annacquare le responsabilità, rimuovere i fatti, assolvere e autoassolversi. La pietra tombale di un ragazzo ucciso da neofascisti trasformata in prima pietra dell’edificio costruito dal Comune che strizza l’occhio ai neofascisti sulle macerie del Centro sociale laboratorio di autogestione, relazioni orizzontali, antifascismo.
Ma è il caso di puntualizzare ancora: Nicola non è un martire o un eroe, ma soltanto una persona come "ognuno di noi", e ognuno di noi poteva essere al suo posto, quella sera: è proprio per ribadire questa semplice verità che diecimila persone sono sfilate in corteo a Verona il 17 maggio 2008, in una manifestazione che oggi sembra interessare solo per una vetrina incrinata. Ma se i giovani morti in modo violento non hanno colore politico, gli assassini a volte lo hanno, e questo colore è nero. Quindi chi strizza l’occhio con simpatia ai "fascisti del terzo millennio" e alle loro t-shirt "nel dubbio mena", si risparmi quest’ennesima vergogna.
Lasciate dormire i morti, che non possono più dire quello che pensano. Lasciate stare Nicola e anche Igor: chi come noi lo ha conosciuto sa che sicuramente questo ignobile uso strumentale del suo cadavere gli avrebbe fatto ribrezzo. Per usare un eufemismo.

lachimica
da "L’Arena" 1 agosto 2009

Intitolate a Tommasoli le ex scuole Perini
SESTA CIRCOSCRIZIONE. La proposta del consigliere di An Danzi di dedicare una sala a Marconcini provoca tensione

Spada: «Un’iniziativa che intende tenere viva la memoria del giovane ucciso a Porta Leoni»

Verona. Con diciannove consiglieri favorevoli e un astenuto, il Consiglio della sesta circoscrizione di Borgo Venezia ha approvato lunedì sera la proposta di intitolare il nuovo centro di aggregazione giovanile di Piazza Zagata a Nicola Tommasoli. Sull’ordine del giorno della seduta consiliare c’era un accordo sostanzialmente bipartisan già alla vigilia, visto il parere favorevole sia da parte dalla maggioranza di centrodestra che dell’opposizione di centrosinistra.
«È un’iniziativa che mira a tenere viva la memoria di Nicola e di quanto accaduto, affinché fatti del genere non si ripetano più, né a Verona né altrove», ha commentato il presidente della sesta circoscrizione Mauro Spada. «Abbiamo avuto naturalmente il benestare della famiglia che ha accolto favorevolmente la nostra proposta».
In realtà durante la seduta consiliare qualche piccola frizione c’è stata, soprattutto in seguito alla richiesta di Davide Danzi, consigliere del Pdl, in quota ad An, di intitolare una delle sale del nuovo centro a Igor Marconcin; il ventinovenne di Belfiore trovato morto a San Martino Buon Albergo lo scorso gennaio, vittima di un’aggressione sulla quale gli inquirenti stanno ancora indagando. «I giovani morti violentemente non hanno colore politico, sono tutti uguali, sono tutti ugualmente vittima della stupidità dell’uomo», ha detto Danzi.
«Questa intitolazione dovrebbe rappresentare un messaggio di più ampio respiro. Non si tratta solo di fare di Nicola un eroe o un martire, ma di rigettare e di condannare alla radice ogni forma di violenza fisica, ancor più quella che causa la morte di una giovane vita», ha aggiunto. Per i consiglieri dell’opposizione la proposta di Danzi è stata però giudicata prematura in quanto avrebbe finito per confondere le acque e urtare la famiglia di Nicola. «È una proposta valida nel merito ma non nel metodo, ancor più che non stata inserita nell’ordine del giorno», ha risposto il consigliere Ruderigo Maistrello, ritenendo fuori luogo l’iniziativa. Per il gruppo del Partito democratico si tratta poi di un’idea affrettata, giacché a sei mesi di distanza le indagini non hanno portato ancora in alcuna direzione. Sarebbe bene attendere quindi una prima pronuncia della Magistratura per fare luce con chiarezza sull’accaduto. La proposta di una sala a Marconcini sarà comunque riesaminata.
La nuova struttura di Piazza Zagata, sorta al posto delle ex scuole Perini, sarà un centro di aggregazione con indirizzo prettamente giovanile e sarà pronta non prima della fine del prossimo inverno.
Lo stabile prevede una sala riunioni da cento posti, una sala prove dove i ragazzi potranno suonare liberamente ogni tipo di strumento, più stanze dove poter svolgere attività programmate, uno spazio esterno adibito a giardino aperto al pubblico e una zona teatro per rappresentazioni e piccoli concerti.AL.

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