Ecco la testimonianza/comunicato di uno dei presenti…
*A VERONA REPRESSIONE E’ CIVILTA’*
Stasera 27/05/2009 a Verona, piazza dei Signori, verso mezzanotte sono arrivate diverse pattuglie della polizia locale. Comandati dal vice capo dei vigili Lorenzo Sgrella si sono imposti per fare rispettare l’ordinanza del sindaco che vieta di suonare strumenti musicali dopo le ore 22. Come ogni mercoledì, in piazza dei Signori, stasera c’erano moltissimi giovani, che si ritrovano liberamente per parlare, suonare, vivere la piazza cittadina fuori dal contesto commerciale, dei bar, dei locali.
I vigili hanno dapprima dato una multa (di 100 euro) ad un ragazzo che suonava uno strumento a percussione. La protesta si è accesa subito, un cumulo di ragazzi circondava le pattuglie chiedendo spiegazioni, protestando, ironicamente facendo bolle di sapone vicino alle macchine della polizia locale.Immediatamente è nata una colletta spontanea tra le persone presenti, che ha coperto quasi subito l’intero ammontare della multa.
Da notare che in piazza, stasera, era presente lo stato maggiore della polizia, con vicequestore, vice capo della digos, un numero imprecisato di vigili e di poliziotti, che riprendevano e monitoravano la situazione.
La polizia si è fermata in piazza presidiandola per un lungo lasso di tempo, con l’evidente intenzione di scoraggiare il ritrovo.
Vedendo che la gente non se ne andava, il vice comandante della polizia locale, tale Sgrella, è penetrato, seguito da almeno 10 vigili, tra le persone chiedendo le generalità ad un ragazzo che suonava una chitarra. Con toni provocatori e mettendo per primo le mani addosso, spingendo e trattenendo. Ha acceso da solo una piccola colluttazione coi presenti, che, vedendo la situazione degenerare, hanno unicamente alzato la voce frapponendosi alla prepotenza di Sgrella. Immediatamente sono arrivate in piazza almeno tre jeep della polizia, DALLE QUALI SONO SCESI, CASCHI IN TESTA E MANGANELLI IN MANO i poliziotti formando un cordone di fronte alla gente presente. Da notare ancora che l’arrivo dei poliziotti è stato fin troppo tempestivo e brevemente deciso. Immediatamente hanno circondato la gente che protestava e hanno portato via,con la forza due ragazzi: **** e ****, menando le mani, calciando e spintonando chiunque si frapponesse, anche solo per chiedere spiegazioni. La digos, fino ad allora fintamente disposta al dialogo, ha dato manforte operativa (con mano pesante) al sequestro dei due ragazzi.
Abbiamo visto una scena allucinante: due ragazzi, per il solo fatto di chiedere spiegazioni e protestare per l’incursione della polizia in una piazza dove il reato più grave è stato suonare una chitarra, sono stati pestati e portati via di peso dalle forze dell’ordine al gran completo. Abbiamo visto ufficiali della polizia locale, della digos, della polizia, menare le mani e trascinare a forza due ragazzi nelle volanti. Alle proteste, alle grida di contrarietà, ci siamo visti rispondere con insulti e spintoni.
Il fatto più grave è che la violenza è cominciata dal vice comandante della polizia locale, Sgrella, che per primo ha acceso la zuffa insultando e picchiando, e che la polizia, in assetto anti sommossa, è arrivata nel giro di secondi (non di minuti) dall’inizio della zuffa. A tutti è sembrato chiaro l’intento e il fine: accrescere la tensione per intervenire con la forza, con il manganello, per "dare una lezione", per far capire il clima: chi suona la chitarra dopo le 22 deve prendere mazzate. Bisogna aver paura di trovarsi in piazza lontano da un bar, dove la socialità si sviluppa spontanea. Chi alza la cresta anche in nome di una cosa innocente e meravigliosa, come vivere una piazza, prenderà manganellate.
Immediatamente, promosso dalle ragazze e dai ragazzi presenti, è nato un corteo spontaneo e non autorizzato verso la questura, per chiedere il rilascio immediato di **** e ****. La gente si è mossa lungo il centro storico gridando " Verona città libera, liberi tutti subito" fino ad arrivare alla questura, dove i ragazzi hanno protestato, bussando vivacemente al cancello della questura.
Epilogo: dopo che la digos si è frapposta intavolando una falsa e ipocrita discussione, i due ragazzi sono stati rilasciati, con la denuncia di: resistenza a pubblico ufficiale, con aggravante, e rifiuto di fornire i documenti, sempre con aggravante.
A noi sembra chiaro che in questa città ci sia un’emergenza democratica: al suono di una chitarra non si può reagire a manganellate. Alla voce dei ragazzi che vogliono vivere la città in modo libero e sano, non può rispondere un divieto, un’ordinanza restrittiva. Al dissenso per un comportamento becero, come è stato quello delle forze dell’ordine stanotte, non possono seguire botte e denunce a raffica.
Quello che faremo, io e tutti quelli che in piazza Dante vedono uno spazio libero, sarà di continuare a ritrovarci il mercoledì, come sempre, per vivere la piazza della città, e di frapporci con ogni metodo all’oppressione, alle ordinanze folli, alle manganellate della polizia, alla ipocrita retorica della sicurezza sponsorizzata dal sindaco Tosi, alle denunce, alle minacce, alle multe stratatosferiche, al clima autodistruttivo per cui ogni dissenso va cancellato.
Tutto ciò che è stato detto è documentato tramite filmati, testimonianze e, stanotte, tramite un referto medico di uno dei fermati.
Un gnàro, butèl, tòso, sccèt, ragazzo di piazza Dante. Persona. Essere umano.
vorrei dire a daniele che se i ragazzi che suonano in piazza dante avessero organizzato un concerto pagando in comune i vigili non sarebbero andati in piazza ma da que zelanti cittadini che si lamentaveno dei rumori. A verona quel che conta iè i schei e non i valori.
perciò caro daniele la tua filippica sulla libertà e sul buon senso vallo a fare da qualche altra parte.
Linkato la notizia (un po’ in sintesi) sul mio blog.
(dal mio blog)
Enrico Letta – Daniele Capezzone
venerdì 23 gennaio 09 – ore 21.00
AUDITORIUM
PALAZZO DELLA GRAN GUARDIA
PIAZZA BRA – VERONA
GUIDARE l’incertezza
Come può la politica svolgere il proprio ruolo di indirizzo, capace di scelte di valore prospettico? Nei nuovi scenari, è possibile un ruolo di regolazione e coordinamento delle istituzioni sovranazionali? Dopo il tramonto dei sistemi economici pianificati, quale capitalismo tra le varie forme di liberismo e di economia sociale di mercato?
Ne discutiamo con i due più affermati giovani politici italiani, impegnati in riflessioni e proposte su queste tematiche.
Con la partecipazione del Sindaco di Verona FLAVIO TOSI
nella foto dialogo su panchina senza bracciolo divisorio(ph.s.gasparato)
bagdad Cafè
Jasmin è una grassa signora tedesca che, durante un viaggio turistico negli Usa, viene abbandonata dal marito. Trova alloggio in uno sgangherato motel, chiamato Bagdad, di cui Brenda è la regina. All’inizio Jasmin prova repulsione per il luogo e per i suoi abitanti, ma poi, lentamente, entra in sintonia con loro. Scaduto il visto di permanenza, Jasmin deve tornare in Germania, ma ormai il suo cuore rimane lì, al Bagdad Café…
al Fuoricorso cafè la signora bionda e la signora nera siedono sulla stessa panchina da ben 3 anni
ph.stefano gasparato
Oggigiorno la mancanza di educazione sembra da molti non essere più avvertita. Pochi sembrano ricordare che la libertà di ciascuno è sacrosanta soltanto fino a quando viola quella altrui, e quando chi ha la responsabilità di governare prova a porvi rimedio stabilendo delle regole che permettano a tutti una civile convivenza questi viene additato come “sceriffo” da chi di regole nella propria vita non le vuole. Basterebbe un po’ di buon senso per vivere tutti in modo migliore…