MEMORIA FUORI DAL COMUNE

Ciò che è avvenuto all’ingresso della gran guardia in
occasione della commemorazione della giornata della memoria è un fatto di
estrema gravità soprattutto per la novità della privazione di diritto che
abbiamo subito. Ad alcune persone colpevoli di essere “somaticamente” o
“esteticamente” identificabili come antifascisti appartenenti ai centri sociali
è stato interdetto l’accesso.
Nessun indizio nessun pretesto, era
attribuibile alle persone che alla spicciolata si avvicinavano al
palazzo.
Nessuno striscione, né volantino.
Dunque una vera e propria
sanzione preventiva, un provvedimento dalla legalità discutibile, punire un
reato non ancora commesso, senza che le forze dell’ordine sapessero giustificare
o quanto meno esplicitare le ragioni del provvedimento stesso. Quali sarebbero
stati i criteri paradossali per definire gli indesiderati. Caratteriali?
Estetici? Somatici? Di appartenenza politica? Di storia personale?
Un reato
dicevamo. Il pericolo era infatti che le suddette persone rumoreggiassero
focosamente al termine dell’intervento del sindaco: da quando una contestazione
pacifica si configura come reato penale? Continue reading

Posted in Generale | Comments Off on MEMORIA FUORI DAL COMUNE

Squadrismo in salsa scaligera

La storia di questa città racconta inequivocabilmente l’esistenza di un malessere sociale diffuso con un denominatore comune che parla di esasperazione identitaria , che spesso prende la forma dell’odio e della violenza fisica, che spesso si ammanta di coperture culturali e di connivenze politiche, che sempre si esprime con la matrice dello squadrismo e del fascismo più becero.
Negli ultimi dieci anni si è verificato un vero e proprio stillicidio di aggressioni, pestaggi, spesso con catene e coltelli, di cui l’episodio di sabato sera è solo l’ultimo inquietante atto. Noti i protagonisti, nota la loro appartenenza, noto soprattutto il contesto da cui provenivano; qualche ora prima sfilava per le vie del centro la fiamma tricolore, lanciando gli slogans più truci: “zecche di giorno, infami di notte”; “siete infami come i partigiani” “Se non li fermate voi ci penseremo noi”.
Nulla di nuovo, se non per l’intima presenza del sindaco e di alcuni assessori e di altri esponenti di partiti della maggioranza. Questo sindaco ha sempre avuto un rapporto diretto con l’estrema destra scaligera, come dimostra il fiammifero Miglioranzi capogruppo della lista Tosi, scandalosamente proposto come rappresentante del comune all’istituto storico per la resistenza.
Un tentativo, provocatorio e spudorato, di alimentare il revisionismo storico “istituzionale” tanto caro alla lega e ai fascisti. Ma ancor più grave è il revisionismo storico “sociale”- compiuto nelle ultime settimane dall’estrema destra, e avallato dalla maggioranza- di stravolgere le dinamiche sociali della nostra città: l’utilizzo strumentale dell’aggressione del militante della ft, attribuito a ragioni politiche, nella totale assenza di prove (si presume sia una vendetta personale), e l’imprudenza consapevole con cui tale versione è stata accolta da Tosi & co, dimostrano che il progetto è quello di alimentare la logica degli opposti estremismi, a beneficio d’un’unica parte politica.

Attenuare le differenze tra soggetti antitetici, diversi anche e soprattutto nelle pratiche della politica; annacquare i fatti più clamorosi, che hanno fatto conoscere Verona come città razzista e laboratorio delle nuove destre: questo il progetto, intimamente sovversivista, del ceto politico che ora amministra la città.

Non ci stancheremo di ricordare chi sono stati e chi sono tuttora i Miglioranzi, i Castorina, i Puschiavo…

E ancora una volta qui ribadiamo che le politiche basate sull’odio “geografico” (L’Arena ne è lo specchio consapevole, una vera scuola delle coscienze!), così come la  cancellazione di ogni avversario politico, intraprese e cullate da questa amministrazione, hanno dato cittadinanza agli istinti più aggressivi, armando la mano di chi pensa di perseguire gli stessi obbiettivi con modalità diverse: chi vive la strada agisce diversamente da chi abita i palazzi del potere.

“Se non li fermate voi ci penseremo noi”; “non risponderemo di eventuali schegge impazzite”: nel corteo di sabato, pubblicamente, questi signori hanno promesso che qualcuno pagherà.
Il tenore inequivocabile delle loro minacce, combinato con il malcelato sospetto circa i presunti responsabili dell’aggressione di sabato 8 dicembre,  è tale da preparare il campo a episodi drammatici: quello di sabato scorso è stato solo un piccolo preludio, forse una prova, in vista di ben altro.
Aspettiamo il morto, come a Milano (Davide Cesare, marzo 2003) o a Roma (Renato Biagetti, agosto 2006)?

Flavio Tosi, sfilando in piazza accanto a Fiamma Tricolore, Veneto fronte skinheads e Forza Nuova e ai loro slogans carichi di minacce, si è assunto una pesantissima responsabilità.

Responsabilità diretta hanno anche quei media che hanno scelto di descrivere la manifestazione di sabato come un’ordinata e pacifica parata, condotta a passo dell’oca marziana.

L’invito a una ben diversa assunzione di responsabilità va anche rivolto a quel centrosinistra, che troppo spesso si è girato dall’altra parte, di fronte ai fatti che noi da anni denunziamo, scegliendo di ripararsi dietro la vuota formula della condanna bipartisan della violenza.

PS. Ci risulta che il camerata Miglioranzi si sia offeso per un saluto ariano a lui rivolto da un cittadino  che assisteva al consiglio comunale. Probabilmente, nonostante la momentanea assenza del batterista, la seduta era stata confusa con un concerto dei Gesta Bellica………..


LA CHIMICA,  CIRCOLO PINK,   SINISTRA CRITICA
  

Posted in Generale | Comments Off on Squadrismo in salsa scaligera

manifestazione NoDalMolin

Posted in Movimenti | Comments Off on manifestazione NoDalMolin

CON IL TUO SASSO: sabato 8 dicembre c/o circolo pink

La prima sentenza del G8 è prevista nella settimana che precede Natale.
Sono stati chiesti dai PM complessivamente 225 anni di carcere.
la chimica propone in anteprima presso il circolo Pink (via scrimiari, 7, Verona)

Sabato 8 Dicembre ore 21.30:

CON IL TUO SASSO
spettacolo/inchiesta sulle giornate di Genova

scritto diretto e interpretato da Riccardo Lestini


Le drammatiche giornate di Genova 2001 raccontate senza mediazioni, senza ricorrere ad alcun artificio della fiction. Un racconto interamente basato su documenti e testimonianze dirette, che partendo dai mesi precedenti al G8, passando attraverso le vicende dei pestaggi di strada, della caserma di Bolzaneto, della scuola Diaz e della tragedia di Piazza Alimonda, prova a ricostruire "l’altra verità", quella taciuta dai giornali e dalle televisioni, quella verità che, gli attuali processi, appellandosi a cavilli giudiziari sempre più improbabili, stanno cercando di insabbiare.

CON IL TUO SASSO ha debuttato il 22 giugno 2003 alla I edizione del Festival SocialArt di Bacchereto (Prato).
E’ stato in tournée in tutta Italia ininterrottamente fino al 26 aprile 2006.
Altre rappresentazioni "sparse" ci sono state fino alla primavera 2007.
Dal dicembre 2007 torna rinnovato per una nuova, lunga tournée, accompagnata dal libro che verrà pubblicato a gennaio.

RICCARDO LESTINI è scrittore, regista e attore. Ha firmato diciotto regie teatrali, per dieci delle quali è anche autore del testo. Tra queste: "Natale. Via Capo di Buona Speranza" (2001, Premio Ombra alla Drammaturgia), "La ballata della Luna Azzurra" (2001), "Gatti Randagi" (2002, due anni in tour), "Con il tuo sasso" (2003, tre anni in tour). Il suo ultimo lavoro è "Edipo: splendori e miserie dei filodrammatici del Teatrodestino", che debutta a Firenze in questi giorni.
E’ autore di due cortometraggi, "La solitudine del fiore di carta" (2004, Primo Premio Festival Internazionale del Cinema, Selezione Fano Film Festival) e "Ti regalo la mia tristezza" (2005, Selezione 16mm Film Festival).
Ha pubblicato, nel 2007, il romanzo "Amore e disamore" (Edizioni il Foglio Letterario).
Ha lavorato con i Modena City Ramblers, gli Ska-P, Carlo Lucarelli.
Vive e lavora a Firenze.

Posted in Eventi | Comments Off on CON IL TUO SASSO: sabato 8 dicembre c/o circolo pink

Tutt@ a Genova

17 .novembre .2007

TUTT@ A GENOVA

siamo tutte/i Via Tolemaide

 

Tornare a Genova si rende necessario… 

Se il processo per l’omicidio di Carlo Giuliani si è concluso con un’archiviazione e se i vari procedimenti relativi alle violenze poliziesche marciano serenamente verso la prescrizione è invece in questo tribunale che si gioca la verità storica su quelle giornate e su una stagione di conflitto sociale che lì ha le proprie radici e che è ancora lontana dall’esaurirsi. Dopo mesi di sonnolenta disamina del materiale accusatorio e di apparente equidistanza è infatti solo nelle ultime settimane che l’accusa ha svelato il proprio disegno di falsificazione, introducendo il tema della premeditazione: quella manciata di manifestanti, e nello specifico lo spezzone della disobbedienza, sono venuti a Genova a cercare lo scontro. Semplice.


Noi – quelli che c’erano e quelli che non c’erano – sappiamo che non è così.


Sappiamo che l’annunciata violazione della zona rossa si faceva forte solo di strumenti difensivi. Sappiamo che è stato necessario utilizzarli tutti e inventarsene altri sul campo per difendersi dalla violenza omicida di quattro corpi di polizia impegnati in pratiche di guerra interna: è in ragione di questa determinazione a proteggere se stessi e gli altri che un solo cadavere è stato lasciato sull’asfalto. In questa pratica si è formalizzato un diritto di resistenza che abbiamo riconosciuto come paradigma in altre lotte dell’occidente. In questa pratica si è sedimentato e continua a sedimentarsi consenso.


È contro questo consenso che si sta esercitando oggi l’azione penale. A Genova come a Cosenza, a Roma, Bologna e in tutti gli altri luoghi dove conflitto significa dinamica attiva di messa in gioco dei propri corpi. Ciò che è accaduto all’incrocio tra Via Tolemaide e Corso Torino lo sappiamo, lo abbiamo vissuto e ce lo hanno mostrato, da subito, immagini di ogni provenienza. Abbiamo sentito le registrazioni radio delle direttive dell’ordine pubblico e continuiamo da anni a chiedere che venga fatta luce sulla composizione della catena di comando per sapere a quale anello obbediva il battaglione dei carabinieri Tuscania mentre aggrediva a freddo il nostro spezzone, visto che è certificato che non obbediva alla centrale operativa.


Continueremo a farlo anche se non sarà questo processo a dircelo. Ciò non di meno questo processo ci riguarda tutti. Perché la riscrittura dei fatti e delle ragioni proposta dall’accusa non è accettabile e non si rivolge solo agli imputati. Perché l’incredibile pretesa di più di due secoli di carcerazione poggia su reati che, dopo Genova, sono stati sistematicamente contestati in numerosissime occasioni di conflitto, con particolare riferimento alle azioni contro i CPT. È un messaggio lanciato a tutte le aggregazioni in lotta, da chi ferma treni in Val di Susa a chi blocca discariche in Campania, passando per aeroporti di guerra in Veneto e lager per migranti da Gradisca a Lampedusa.


Tornare a Genova, in tanti, per quella fase cruciale del dibattimento che sarà l’elaborazione della sentenza. Come strumento di tutela del destino processuale di chi ha dato concretezza a un sentire collettivo, della definizione della verità storica prima che processuale, del patrimonio di determinazione che le sue strade e le sue piazze hanno consegnato al nostro futuro.

Per Carlo, per noi, per il nostro futuro.
Sabato 17 novembre alle ore 14.30 dalla Comunità di San Benedetto al Porto, Marina di Genova. La manifestazione si concluderà con un happening musicale in Piazza De Ferrari, il luogo dove il G8 ha tenuto il suo vertice insaguinato di allora.

 

 

per orario treni da Verona nei prossimi giorni maggiori info

Liberitutti.

Posted in Movimenti | Comments Off on Tutt@ a Genova

9/11 Call Strike

Le associazioni dei parenti delle vittime delle esternalizzazioni organizzano per il 9/11 il CALL STRIKE in solidarietà delle lavoratrici e dei lavoratori Wind e Vodafone. E noi aderiamo…
 
 

Mentre le aziende dichiarano di
perseguire il "Core Business" dimostrando che solo i profitti stanno
loro a cuore, centinaia di lavoratori vengono esternalizzati. A
i dirigenti le stock options, ai dipendenti lo stesso lavoro altrove e precarizzato.

 
 

Le associazioni dei
parenti delle vittime delle esternalizzazioni
lanciano un appello
affinché tutta la cittadinanza faccia sentire il proprio sdegno
.
Se i gestori telefonici si
ostinano nella loro diabolica volontà d’esternalizzare mandiamo un segnale
forte e chiaro:

 
Partecipiamo
al Call Strike in solidarietà con le

lavoratrici
e i lavoratori Wind e Vodafone

venerdì 9
novembre dalle ore 9:00 alle ore 13:00

contatta i
numeri 190 e 800227755 per Vodafone,

il 156 e il
159 per Wind

 

Aguzziamo le orecchie, alziamo le
cornette, agitiamo i cellulari, intasiamo le linee.

 http://directstrike.noblogs.org/ 

Posted in Eventi | Comments Off on 9/11 Call Strike

9/11: Sciopero generalizzato

Posted in Movimenti | 1 Comment

Supporto Legale: Un attacco alla memoria collettiva. Fatevi sentire

Questo è l’appello di Supporto legale, rete di
avvocati che segue i processi di Genova, Cosenza, Napoli e Milano,
apparo su "il manifesto" all’indomani della requisitoria del pm Canciani al processo in corso, a
Genova, contro 25 manifestanti nei cortei del G8 di Genova, accusati di
devastazione e saccheggio.

«La storia
siamo noi» non è uno slogan. E’ un approccio preciso; da un lato la
storia sociale, dall’altro la storia del potere. Chi lo ha cantato in
questi anni lo ho fatto con l’istinto di chi sa di aver vissuto un
pezzo importante della storia, ufficiosa o ufficiale che sia. E lo ha
fatto pensando a Genova 2001. Con ogni mezzo necessario. Ma dal giorno
in cui è iniziata la requisitoria dei pm Andrea Canciani e Anna Canepa
(Md), la storia la scrive qualcun altro. E pare che le 300mila persone
che hanno cantato quella canzone sei anni fa non si accorgano di nulla.

In questi giorni la verve accusatoria attacca frontalmente la nostra
memoria collettiva. I pm non si sono risparmiati: hanno biasimato le
violenze delle forze dell’ordine; la gestione dell’ordine pubblico
paragonato a una guerra tra bande, la partigianeria di testimoni
inqualificabili e come rappresentanti dello Stato. Hanno però voluto
porre un limite alle accuse e a un processo che si deve occupare solo
delle devastazioni dei manifestanti; tutto il resto non può essere
usato davanti alla Corte.
Allora non si può parlare delle spranghe di ferro usate dai carabinieri
nella carica di via Tolemaide, perché non hanno avuto alcun effetto di
retto sulle devastazioni dei manifestanti; non si può parlare di via
Alimonda, un fatto tragico ma già archiviato; non si può dubitare che
le centinaia di lacrimogeni sparati sul lungomare non abbiano mai
raggiunto il corteo, ma solo la piazza

antistante lo schieramento di polizia; non si può non notare che
in via Tolemaide ci siano stati solo 100 secondi di corpo a corpo e
che, quindi, le cariche non siano state così violente; non si può non
notare che, in fondo, il blindato abbia caricato ad alta velocità i
manifestanti solo due o tre volte.

Quindi, poco da lamentarsi.

In pratica, la rabbia di tutti noi in quei giorni per le
sopraffazioni vigliacche che aggredivano chi non poteva difendersi, che
esprimevano il monopolio più vecchio del mondo, quello dell’uso della
forza pubblica, dobbiamo dimenticarla, perché conta poco, mentre si
giustificano le forze dell’ordine e chi le comandava. Allora la carica
di via Tolemaide si comprende bene.

Cos’altro avrebbe dovuto fare la polizia? Allora quella di
Placanica è legittima difesa, mentre quella di tutti coloro che si sono
ribellati al G8 no.

Forse anche i pm avrebbero dovuto essere in strada per capire cosa
è stata Genova. «Non si può parlare della Diaz», affermano.

 Contemporaneamente offrono agli avvocati degli alti gradi della polizia
un assist, sotto forma di affermazioni non provate e dossier già noti,
che non cambiano nulla,
ma che risultano ampiamente suggestivi per i
media. Condannano l’operato della polizia nella scuola, ma si
dimenticano di ricordare che fu proprio la dottoressa Canepa a essere
«interpellata» quella notte dai dirigenti poi imputati per il massacro.

Ai pm «non piacciono i cattivi maestri», ma forse dai loro «buoni
maestri» dovrebbero apprendere anche che non si può pensare di giocare
al gioco della politica senza sporcarsi le mani. 300mila
persone–bianche, pink, black, disobbediénti, migranti, pacifisti,
autonomi–lo hanno fatto sei anni fa, senza paura.
 
Se la storia siamo noi, se la memoria non è un souvenir da quattro
soldi ma un prezioso ingranaggio collettivo, queste stesse persone
dovrebbero correre a Genova e far sentire la propria voce in un
processo che si è abituato a risolversi come una cosa «per i soli
addetti ai lavori». «Addetti ai lavori» come i 25 imputati-capri
espiatori sui quali si vorrebbero scaricare tutte le responsabilità di
quello che fu Genova, la cui condanna sarebbe utilìssima per chiudere ì
conti che tutti sono ansiosi da sempre di chiudere, o rimuovere. La
storia non è una questione per addetti ai lavori di un’aula di
tribunale. La storia siamo noi.

 

 

http://www.supportolegale.org

Posted in Movimenti | Comments Off on Supporto Legale: Un attacco alla memoria collettiva. Fatevi sentire

Fornelli Ribelli Serenissimi: Autogrill!

Finalmente nomade torna la trattoria popolare di cui
avete sentito la mancanza.

Cosa succede in città? ci
chiediamo

C'è qualcosa, qualcosa  che non và! cantava un
amico.

Imbrigliati, anche mentalmente, dal nostro nomadismo abbiamo
quindi  trasformato la fu Trattoria Popolare in qualcosa di più consono
alla nostra nuova forma.

Ci vogliamo complimentare con la giunta
Total-Tosi  che  ha finalmente  deciso di aiutarci nella nostra nuova
impresa rendendo la città più adeguata ai Fornelli Ribelli decretando una città
a misura di auto.

Siamo quindi molto felici dell'installazione di
altre 10 telecamere che, oltre a dare un tocco fashion  alla nostra amata
città, saranno di grande aiuto per fermare 2
preoccupanti fenomeni:

_l'importazione di rifiuti nel nostro
comune da parte di quei bastardi nullafacenti di Vestenanova che non c'hanno
voglia di fare la raccolta differenziata.
_gli immigrati che non pagano la
benzina ai distributori.

E quindi brindando
all'installazione in centro di colonnine SOS, ci permettiamo di
rilanciare e di proporci come il primo

Autogrill Ribelle
 (chè se tra una richiesta di aiuto e una
chiamata all'ACI avete bisogno di un ristoro…)

Risotto ai porri
"Camogli"

Grigliata mista "Poldo"

Pomodori
alla brace
"Positano"

Scaloppine di seitan al
vino bianco "Bufalino"

Verdure Miste
"Rustichella"

Quindi se "te ghe fame, sè o te scapa da…"
vieni

VENERDì 5 ottobre ore 20 ai Fornelli Ribelli
c/o
L'isola che non c'era, via galliano Verona.

A
seguire Musica, Birra Chiara e Seven Up come in ogni piccolo
autogrill.

E se
c'è troppo PM10?

Tranquilli!

Sboarina laverà le strade per voi!

Posted in Fornelli Ribelli | 1 Comment

IL BUDDISTA di Philip K. Dick (traduzione di Valerio Evangelisti)


Il sindaco mostrò sconcerto e sbalordimento. Tuttavia si tenne calmo, come era suo costume. «Se ci togliete anche la pena di morte, dove vanno a finire le autonomie locali?»
Il ministro sollevò un sopracciglio. «Sa meglio di me che quella sanzione non è concessa. Né dalla Costituzione, né dalle vigenti leggi.»
Questa volta il Buddista, così chiamato per la proverbiale impassibilità, non poté non alterarsi un poco. «Mi prende per stupido? Sto parlando non di esecuzioni sommarie, ma di morte per fame! L’ho applicata mille volte e non avete obiettato nulla!»
«Quando mai l’avete applicata?» domandò il ministro, sempre più frastornato.
«E’ inutile che gliele enumeri. Sgomberi ripetuti di rumeni che avevano costruito sozze baracche sulla riva di un fiume. Multe salatissime a lavavetri. Foglio di via a extracomunitari.»
«Non sono condanne a morte!»
«In pratica sì.» Il sindaco gonfiò il petto. «Li abbiamo lasciati per strada, senza nessuna assistenza. L’inverno si incaricherà di sopprimerli.»
Il ministro non era convinto. «Una cosa sono le circostanze ambientali, altra un’esplicita licenza di uccidere rilasciata ai vigili urbani.»
Il Buddista fissò l’interlocutore con la tipica ironia del suo sguardo. «Vuole essere tanto cortese da spiegarmi la differenza?»
Il ministro, spazientito, sbottò: «Insomma, cosa pretende ancora? Ha già avuto gli spray al pepe per i vigili. Che devo dirle? Metta più pepe!»
«Metta più…» Il Buddista stava per esplodere, ma un’idea lo colpì. «Signor ministro, il pepe posso applicarlo come voglio?»
«Cosa intende dire?»
«E’ necessario lo spray o posso ricorrere ad altri modi di… impepamento?»
Il ministro non ne poteva più. «Spruzzi il pepe come vuole. E anche il sale, l’olio, l’aceto. Poi cuocia gli extracomunitari e se li mangi.»
«Me lo mette per iscritto?»
«Che può mangiare gli extracomunitari?» Il ministro era sbalordito.
«No, che posso distribuire il pepe a mio modo.»
«Ma certo. Adesso le scrivo due righe, poi mi farà il piacere di togliersi dai piedi.»
Continue reading

Posted in Generale | 1 Comment