Manifestazione 17 maggio 2008 – appello


alle
cittadine e ai cittadini veronesi
alle ragazze e ai ragazzi,studentesse e studenti,
i primi ad
essere coinvolti
in questa tragedia,

alle migranti e ai migranti, i nuovi cittadini,
che conoscono
bene
parole come intolleranza e razzismo,

alle tante realtà formali ed informali
che da tutta italia
hanno
espresso indignazione e solidarietà

Sabato
17 Maggio 2008

MANIFESTAZIONE

concentramento
Stazione Verona Porta Nuova ore 14.00

partenza
corteo dalla Stazione Verona Porta Nuova ore 15.00

Nicola è
ognuno di noi

Per
sconfiggere insieme la paura.
Scendiamo in piazza per svegliare una città che troppe volte ha girato
la
testa. Non deve farlo questa volta.
Non deve farlo mai più.
Mobilitiamoci e riprendiamo la parola prima che l’ipocrisia riscriva
anche
questa storia.

Per una
Verona libera dalla paura e dall’odio,
per una Verona libera da vecchi e nuovi fascismi,
per una città libera dall’intolleranza, dal razzismo, dall’ignoranza.
Perché esiste una Verona coraggiosa, aperta, indignata.
Perché guardarsi all’interno, riconoscere il male profondo del nostro
tempo e
della nostra città è crescere.
Liberi.

Costruiamo
assieme un corteo che attraversi e viva la città
in una giornata aperta alle iniziative e ai contributi positivi di
tutte e
tutti.

Nel 2008 a
Verona si muore ancora di fascismo.

Al posto
di Nicola poteva esserci ognuno di noi.

________________________________________________________
Assemblea cittadina promotrice della manifestazione
per adesioni: adesioni17maggio@gmail.com
________________________________________________________

 


Vorremmo
che il corteo venisse aperto dalle ragazze e dai ragazzi della città,
dagli
abitanti della Valpolicella e da tutti quelli che a Nicola erano
vicini, loro i
volti loro le voci a pretendere che mai più si ripeta.

Vorremmo
che seguissero i migranti, di Verona e non solo, con loro dobbiamo
costruire
una città diversa

Vogliamo che sia un corteo assolutamente pacifico e determinato da
un’unica modalità
ed un unico obbiettivo comune: parlare e comunicare alla e con la città
per non
dimenticare un ragazzo ucciso dall’odio e dall’ignoranza.

Invitiamo tutte e tutti a costruire insieme la giornata, a partire dall’assemblea cittadina che si
terrà a verona

martedì
13 maggio alle 20.30,

in sala
Lucchi (accanto allo Stadio).

E’ la
città ad essere protagonista della giornata del 17 maggio,con il supporto e il contributo delle realtà antirazziste e
antifasciste,perché solo la città può cambiare se stessa.

Assemblea cittadina promotrice

>> scarica e diffondi appello, volantino, logo <<

 

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Al posto di Nicola poteva esserci ognuno di noi

Mercoledì alla notizia abbiamo tremato. Un dolore alla pancia, un presentimento. Mai come ora avremmo voluto essere smentiti. Non è così.
La cronaca riassume drammaticamente la storia di questa città. Degli ultimi anni ma anche di trent’anni fa. Abel e furlan. Figli annoiati della Verona bene che riempivano il loro tempo dando la caccia a presenze non conformi della nostra città.
Avevamo purtroppo ragione. Cinque ragazzi. Giovanissimi. Chi più chi meno figli della Verona bene, legati agli ambiti della tifoseria neo fascista, militanti o anche semplicemente simpatizzanti alla lontana dei movimenti o dei partitucoli dell’estrema destra cittadina.
Vestiti bene, all’ultimamoda.
Alcuni con precedenti recenti, per atti  di razzismo o per problemi allo stadio.
Perché la composizione sociale e il profilo caratteriale del neofascista scaligero negli ultimi anni è cambiato. Una certa clima culturale e sociale, alcuni imprenditori politici, un generale vento che spira ha suggerito un processo di riterritorializzazione: lasciare, o meglio, non limitarsi alle periferie, accantonare l’anima stradaiola e la “storica” attitudine “antiborghese” per rimpossessarsi del centro città. E con esso ridefinire formalizzare rappresentare un’identità.
L’ossessione identitaria alla mia città, il mio territorio, la mia “forma di vita” si sostituisce all’appartenenza alla piccola compagnia, al bar, al quartiere, al giardino.
Nicola è in fin di vita non perché avversario politico, non perché rappresentava il nemico, nemmeno perché diverso : migrante, comunista, gay, zingaro, barbone..
Solo e “semplicemente” l’estraneo.non familiare.non compatibile.
Parte di un gioco “perverso” , perché di questo si tratta, di un gioco contro la noia: “ripulire il centro” per ripulire la città, da chi non merita, non è all’altezza. La “veronesità” e i suoi codici espressivi

Verona è una città malata. E il virus sta proprio nel cuore, nel ventre molle del suo dna.  
Il male, il pericolo è sempre un elemento esterno, sempre importato.
Come se ammettere ciò che non va all’ interno e cercare nelle radici facesse traballare le fondamenta stesse di ciò che siamo. Così è sempre stato in questi anni, ogni volta che Verona è finita sotto i riflettore nazionali per fatti di cronaca nera, che si trattasse di razzismo o di inquietanti fatti di cronaca (da maso a Stevanin ecc.) la città e le sue stesse istituzioni hanno fatto quadrato nella difesa di una presunta “forma di vita” che nulla avrebbe a che fare con i fatti in questione

A che serve oggi raccontare per l’ennesima volta lo stillicidio di aggressioni?…

Uno stillicidio di aggressioni motivate da “futili ragioni”, spesso nel pieno del centro città.
Come gli accoltellamenti dell’ estate 2005, come le sistematiche azioni contro i diversi (capelloni, alternativi, mangiatori di kebab…) compiute da una ventina di ragazzi figli della Verona bene, emerse da un inchiesta della DIGOS nella primavera scorsa. Come la “cacciata” da piazza erbe, l’autunno scorso, l’episodio non più violento ma più emblematico, quando alcuni antagonisti veronesi in quella piazza per bere lo spritz vennero aggrediti ed espulsi dalla stessa tra l’applauso generalizzato e pre-politico di decine e decine di astanti. O come l’ultimo fatto “marginale” in valpolicella (il paese di Nicola)  la lettera di una madre sul  settimanale locale, del mese scorso, in cui si cercano testimoni di un’aggressione avvenuta in un bar , dove un ragazzo di colore giovanissimo è stato massacrato e ridotto in stampelle (fortunatamente provvisorie) tra cori da stadio e inni del ventennio, nell’imbarazzante omertà dei clienti,..

Ad evitare che si ripeta.    

Guardando al futuro. Partendo dalle radici, quelle storiche certo.
Innanzitutto quelle attuali. Il delirio securitario, la paranoia della paura,l’emergenza criminalità diffusa, il decoro. da tempo e in maniera esponenziale con le ultime amministrative un linguaggio si è imposto.
Ci siamo svegliati una mattina ed abbiamo scoperto di essere in guerra, sotto assedio. Il nemico viene sempre da fuori e fuori deve tornare. Questo è il linguaggio criminale che succhiano col latte i figli di questa città.

Caro sindaco, alcune provocazioni….
Dovremmo immaginare che quest’ ultima aggressione sia solo un effetto collaterale di una ronda autogestita?  
Dobbiamo spalleggiare il sindaco nella richiesta di 72 agenti di polizia per presidiare la notte  il Bronx di Piazza Erbe?
 Dovremmo concordare con la lega la liberalizzazione della armi di difesa personale e suggerire a tutti i diversi di questa città di girare armati?

Noi chiediamo le sue dimissioni perché simbolicamente lei  è uno dei mandanti morali di questa tragedia. Perché riempiendosi la bocca della parola d’ordine sicurezza ha alimentato una forma di “insicurezza” che non produce voti,  legittimando la libera e spontanea pretesa di ristabilire il decoro,  di ripulire il centro città e i quartieri dai nemici della presunta veronesità. Perché il suo successo poggia sull’odio, non vive senza un nemico, alimenta una guerra irresponsabile le cui conseguenze pagheremo a lungo.
Si deve vergognare per ciò che ha detto e per i silenzi, perché l’acqua che oggi getta sul fuoco se fosse stato coinvolto un non veronese sarebbe diventata benzina…  

Quante vite rovinate servono per aprire gli occhi?

A cosa è servita la tragedia di Nicola?

Quanto è successo a Nicola non può “capitare”
Quanto è successo a Nicola non può non insegnare
Quanto è successo a Nicola non può ripetersi.

csoa la chimica
circolo pink


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A VERONA NEL 2008 SI MUORE ANCORA DI FASCISMO

Oggi, lunedì 5 maggio, alle ore 20.00, a Porta Leona, sotto lo striscione
A VERONA NEL  2008 SI MUORE ANCORA DI FASCISMO


presidio
delle persone che vogliono manifestare sdegno e condanna per la brutale
aggressione fascista contro il giovane Nicola Tommasoli.

Circolo Pink
Csoa “La Chimica”
Sinistra critica

Prima di tutti vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendermi e non c’era rimasto nessuno a protestare…
Bertold Brecht

nelle prossime ore per maggiori info, aggiornamenti e comunicati

veronainforme.noblogs.org
www.ecn.org/porkospino

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May DAY May DAY

Euromayday Parade 008 – 1° maggio MILANO ore 15 porta Ticinese

EuroMayDay008: il primo maggio precario che travolge i confini del futuro!

 


May day 2008

 

Cos’è l’EuroMayday Parade?

L’EuroMayday Parade è una manifestazione transnazionale di precari e
migranti che si tiene ogni primo di maggio in decine di città europee.
La prima Mayday Parade si è tenuta a Milano nel 2001 (oggi vede la
partecipazione di 100.000 persone ogni edizione) e dal 2004 si è
diffusa in tutta Europa (v. la Middlesex Declaration). Nel 2006
l’EuroMayday Parade è stata lanciata da una azione in stile pink block
nel quartiere UE di Bruxelles, e nel 2007 un blocco di supereroici
della EuroMayday si è unito alle mobilitazioni contro il G8 a Rostock e
Heiligendamm. L’EuroMayday Parade è un processo che cerca di mettere al
centro la lotta contro la diffusa precarizzazione dei giovani e la
discriminazione contro i migrandi in tutta Europa e non solo: no ai
confini, no al workfare, no alla precarietà!

Chi organizza l’EuroMayday Parade e per quali motivi?

La rete delle EuroMayday Parades, una rete di media attiviti,
agitatori e collettivi migranti si trova ogni anno in una diversa città
europea. L’ultima assemblea della rete è stata a Berlino, dove si sono
discussi e decisi i punti nodali delle manifestazioni di questo primo
di maggio 2008:

  • legalizzazione di tutti i migranti perseguitati
  • auto-organizzazione e diritto di sindacalizzazione libero dalla repressione dei governi
  • reddito di cittadinanza incondizionato
  • salario base minimo europeo
  • accesso libero alla cultura, alla conoscenza e alle competenze
  • diritto alla casa

Dove si realizzerà l’EuroMayday 2008?

Ad Aachen – Berlin – Copenhagen – Hanau – Hamburg – Helsinki – Lisboa
– Madrid – Malaga – Maribor – Milano – Napoli – Palermo – Terrassa –
Thessaloniki – Tokyo – Wien.

Quest’anno la Mayday Parade di Aachen/Aix-la-Chapelle
cercherà di essere un punto chiave per tutti partecipanti alla rete,
proprio nel momento in cui Nicolas Sarkozy consegnerà ad Angela Merkel
l’Oscar Europeo, il Premio Carlo Magno. Per ironia della sorta, il
sindacalizzato Primo di Maggio corrisponde con il cattolico Giorno
dell’Ascensione, il giorno in cui questo premio viene consegnato.
Quest’anno per il primo di maggio due mondi si scontrano a Aachen:
la società utopica contro il mercato capitalista; l’europa radicale
delle moltitudini contro l’Europa conservatrice delle elites; reti dal
basso e centri sociali occupati contro la diarchia europea.

Che tipo di persone partecipano alla EuroMayday Parade?

Attivisti, artisti, hackers, sindacalisti, associazioni migranti,
precarie, collettivi queer, critical mass, radicali di sinsitra di ogni
colore, rossi, neri, verdi, rosa, violetto, argento. Tutti verranno ad
Aachen e alle altre EuroMayday Parades per unirsi nella lotta contro
una Unione Europea dominata dall’ossessione per la sicurezza e per il
privilegio finanziario, dal neoliberismo di Barroso, dal monetarismo di
Trichet, dal militarismo di Solana, ecc. ecc.

Mayday! Mayday! No ai confini, no alla precarietà, abbattiamo le nuove ineguaglianze!

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Verona 25 Aprile

LIBERA… RESISTENTE… LAICA… INDIGNATA…


 

Orgogliosamente antifascista…
 

noi la giornata del 25 aprile la viviamo così…

LIBERA dalle paure e dalle paranoie che nascono dalle ossessioni identitarie, denominatore comune dei vecchi e nuovi fascismi, delle esasperazioni nazionaliste e localiste, della xenofobia e del razzismo. Chiusure culturali che alimentano il “falso mito della sicurezza”, il virus dei “sindaci sceriffo” (di destra e di sinistra), la filosofia della caccia al diverso, del “capro espiatorio” e della “guerra del povero contro il povero”, in un crescendo caotico che copre le responsabilità e difende gli interessi di chi rende veramente insicure le nostre vite.

LIBERA dalle nuove servitù del lavoro, che il mercato pretende flessibile, genuflesso e accondiscendente; da un lavoro che si appropria di ogni tempo e spazio della nostra esistenza, che precarizza la vita e che considera effetto collaterale del profitto lo stesso rischio di morire.


LIBERA
di muoversi, di abitare, di partecipare, di rivendicare, di rompere le gabbie e di attraversare i “confini” entro i quali l’assioma liberismo-nazionalismo vorrebbe costretti i corpi dei migranti


LIBERA
dalla repressione come risposta isterica, come strumento “democratico” di contrasto alle lotte sociali, sindacali, ambientali, che si diffondono a macchia d’olio nel nostro paese.


LIBERA
dalle nuove guerre umanitarie permanenti preventive “esportatrici di democrazia”.


RESISTENTE
al revisionismo strisciante, alla militarizzazione del 25 aprile, alla sua “mummificazione”, perché la storia si ri-legge non si ri-scrive, perché la liberazione e i suoi valori sono tra i pochi argini alla deriva del presente, perché la vogliamo attuale, capace di “armarsi” per cambiare e costruire.
 

LAICA, libera e resistente all’aggressione medievale dei nuovi integralismi e fanatismi contro il corpo delle donne, contro gay, lesbiche e transessuali, contro la pluralità delle “forme di vita”  e i diritti conquistati sino ad oggi.

Venerdì 25 Aprile
·

Ore 9, piazza Brà UN FISCHIO DI LIBERAZIONE
Per “rianimare” il corpo stanco e malato delle commemorazioni ufficiali “liberiamole” dalla retorica con i nostri corpi e “salviamole” dal pericolo di essere definitivamente seppellite dalla presenza dei nuovi razzisti e fascisti. Con una respirazione “bocca e fischio” cancelliamo la vergogna di chi ha sfilato con loro.

Ore 15 stazione porta nuova CORTEO NAZIONALE MIGRANTI
Fermiamo i sindaci sceriffo, libertà di movimento senza confini, prendiamoci i diritti

Ore 18 piazza Brà “Uccisi dalla Barbarie, sepolti dal Silenzio”
 
Iniziativa per ricordare tutte le vittime dimenticate dei
campi di concentramento: ebrei,  ‘zingari’, omosessuali,lesbiche, trans, “asociali, “malati di mente”, disabili, dissidenti, comunisti, anarchici, mendicanti, emigranti, testimoni di Geova.
   
 
Sabato 26 aprile
ore 18.30 –23.00 presso Circolo Pink – "Donne sotto il fascismo: deportate, lesbiche, partigiane" 
Presentazione di libri e filmati e di una Mostra fotografica sulle donne deportate: “Le SS ci guardavano: per loro eravamo come degli scarafaggi”
 

La giornata della LIBERAZIONE
oggi è la giornata dell’INDIGNAZIONE

perché la nostra indignazione non è animata dall’odio è una passione che ci muove verso l’altro quando vediamo e condividiamo ogni ingiustizia,
perché il noi facciamo parte di un altro mondo…..quello che immaginavano i partigiani 

Promuovono: csoa lachimica, Circolo Pink ,Metropolis cafè

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spazi

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Resistenze

Cambiare la società attraverso il fumetto. O, quantomeno, resistere alle brutture del quotidiano logorìo politico del Bel Paese attraverso carta e inchiostro di china. Questa l’idea alla base di Resistenze. Cronache di ribellione quotidiana, antologia di giovani autori indipendenti pubblicata dalla casa editrice d’assalto Becco Giallo.

Trentasette racconti di una cinquantina di autori, per un viaggio trasversale attraverso l’Italia che non si piega alle pressioni della politica, del proibizionismo, della Chiesa, del lavoro flessibilmente precario. Da Bolzano a Palermo. Dal talentuoso Alberto Corradi all’irriverente Dr. Pira, entrambi esponenti di IUK (Italian Underground Komix), passando per Andrea De Carli, Sara Pavan, Claudio Calia. Quest’ultimo è inoltre curatore del volume assieme a Emiliano Rabuiti.

Resistenze è impreziosito da una copertina appositamente disegnata da Davide Toffolo e da una prefazione di Valerio Evangelisti, che qui esprime in maniera ideale la filosofia del progetto: “Speriamo che il potere continui ancora a lungo a considerare il fumetto attività futile, adatta ai bambini. Quando si accorgerà che non è così, sarà troppo tardi”.

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Brutti Caratteri

BRUTTI CARATTERI  

Editoria e culture indipendenti 

Verona, 28 Marzo – 6 Aprile. Quarta Edizione 

La Biblioteca G. Domaschi – spazio culturale anarchico, La Chimica e il collettivo Metropolis promuovono la quarta edizione di “Brutti caratteri”, rassegna di editoria e culture indipendenti. Nata nel 2003, l’iniziativa ha preso corpo successivamente nei vari luoghi che sono stati di volta in volta attraversati dal centro sociale, dall’occupazione di lungadige Attiraglio a quella di piazza Zagata (edizioni 2005 e 2006). Dopo lo sgombero e la demolizione dello stabile da parte dell’amministrazione Tosi, l’impegno preso allora di proseguire nelle attività promosse nonostante la repressione ordinata dal sindaco ha dato forma a una versione diffusa di Brutti caratteri, che intende contaminare molteplici spazi di un quartiere complesso e vitale come Veronetta.

Quest’anno la formula “tradizionale” fin qui praticata (presentazioni di libri, riviste, fumetti e filmati in presenza degli autori) sarà trasformata in una serie di appuntamenti volti principalmente alla discussione di un argomento chiave, quello della sicurezza, individuato come modello per discutere e contestare le attuali politiche locali, nazionali e globali che attentano quotidianamente alle libertà di tutt*. Momento centrale della discussione intorno al fantasma securitario sarà la giornata di dibattito “Paranoid city. Il falso mito della sicurezza” che si terrà presso sala Lodi.

Il tema verrà affrontato da diverse prospettive: la militarizzazione dell’ordine pubblico in relazione allo sviluppo dell’“interventismo umanitario” in uno scenario di conflitto globale permanente; le politiche securitarie promosse dalle amministrazioni locali e la contestuale creazione di ghetti urbani; la repressione della prostituzione nel quadro di politiche del “decoro” volte al controllo dei corpi e dei comportamenti sociali; la questione dei migranti tra volontà di assimilazione e meccanismi di esclusione, reclusione, espulsione; la costruzione dello stereotipo del marginale e del deviante a partire dalle curve degli stadi e dalle banlieue; l’ossessione identitaria e i suoi antidoti.

Leggi il programma completo

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Identità, disidentità, controllo

Identità, Disidentità, Controllo.

Mary Nicotra e Marc Tibaldi presentano
Transazioni (Il dito e la luna, 2006) e Metix Babel Felix (KappaVu, 2007)

Generi transgenere, identità postnazionali, metix e ftm, due punti di vista
per capire ciò che avviene oggi nelle metropoli contemporanee alle
soggettività protagoniste di un’epoca di trasformazione in cui è finito
anche il postfordismo.
Due libri che innanzitutto decostruiscono, tenacemente le categorie e gli
schemi utili alle politiche dl controllo e dell’autocontrollo tramite le
identità. Che cosa è il genere, cosa sono maschio e femmina, cosa le
presunte appartenenze etniche e soprattutto cosa ne dicono le correnti
scinetifiche e filosofiche, ovvero che utilizzo fa il potere e che potenza
trae la moltitudine dalle identità contingenti, provvisorie, inafferrabili
che attraversano oggi le metropoli?
A partire dai soggetti FTM in carne d’ossa, fino a sviluppare una
riflessione tra identità/cittadinanza/diritti/libertà, l’8 marzo sarà al
Cantiere una giornata di riflessione teorica eretica e irriverente.
Chiederemo agli autori di confrontarsi, ma chiameremo al dibattito i
soggetti reali delle trans-metix-rivolte della città. E’ dalle seconde
generazioni migranti, dai movimenti lgtq, da chi vive questa nuova epoca in
cui la disciplina è finita a partire dal proprio corpo che si costruisce
tutti i giorni il filo della rivolta contro la sussunzione e la
mercificazione della vita creativa.

Transazioni, corpi e soggetti FTM,
edizioni Il dito e la luna
Mary Nicotra

Quando smettiamo di pensare a maschio e femmina come a boe ancorate a luoghi
comuni, a certezze biologiche, a macchie d’inchiostro sui documenti,
magicamente diventano luoghi fluidi e in movimento. Passeggeri in divenire.
Il viaggio FtM, da femmina a maschio, è uno dei percorsi possibili. Ed è
proprio qui che ci porta TransAzioni: lungo le rotte non scontate delle
realtà transgender e transessuale FtM. Frutto di una lunga e approfondita
ricerca sul territorio italiano, il testo crea una sorta di spirale che ci
trascina nell’intreccio delle costruzioni identitarie dei soggetti FtM
attraverso le letture del fenomeno sviluppate dalle diverse correnti
scientifiche e le testimonianze dirette di 18 soggetti FtM, parole che
sgorgano e che sanno comunicare. Dopo questa lettura difficilmente
continueremo a pensare alle categorie di sesso e genere allo stesso modo.

Metix Babel Felix,
Marc Tibaldi,
KappaVu edizioni

Scopo di metiX babel feliX è cercare di decostruire le politiche legate ai
discorsi identitari e di appartenenza e nello stesso tempo provare ad
attivare teorie e pratiche politiche di imbastardimento e di creazione, quel
complesso di pratiche creative singolari e molteplici che possiamo
provocatoriamente chiamare sensibilità planetarie metiX-remiX-babel feliX.

Proponendo queste culture e cercando di mettere a nudo sia ideologie e
politiche conservatrici, discriminatorie e razziste, sia quelle che
reazionarie non lo sono (ma la cui inadeguatezza impedisce pratiche
libertarie più efficaci), il libro contribuisce a ricombinare pensieri e
pratiche sociali, culturali ed esistenziali, per una più concreta azione dei
movimenti altermondialisti, autogestionari e ribelli. Propositi che possono
servire anche contro il riemergere dei vecchi sentimenti nazionalistici, il
culto delle bandiere, riallacciandosi a quella tensione che ben si esprime
nel celebre canto proletario ottocentesco "nostra patria è il mondo intero /
nostra fede la libertà.", ma con la consapevolezza di possedere una lettura
evoluta degli strumenti di dominio contemporanei e conseguenti proposte di
conflitto.

Queste le coordinate: primo, le rivendicazioni identitarie producono
diversità fittizie, simulacrali, ripetizioni di differenze codificate, e
sostengono – direttamente o indirettamente, volenti o nolenti – la politica
della contrapposizione reazionaria alla globalizzazione; secondo, le
diversità anarchiche prodotte dal meticciamento sono invece parte della
politica ribelle contro le nuove forme di sovranità. Produzione di
soggettività singolari autonome che proliferano nelle soggettività
collettive della moltitudine, tenendo come base di riferimento non tanto
teorizzazioni a priori sull’identità e l’appartenenza, ma la produzione di
identità e appartenenze correlate alle modifiche sociali dei meccanismi di
dominio e dei sistemi di sovranità.

*Sommario*: – RemiX metiX. – Ricomposizione e territorializzazione. –
Origine e territorio. – Imbroglio etnico. – Imbastardimento e sensibilità
planetaria. – Transculture metiX. – Frontiere, confini, attraversamenti. –
Perdenti: NSK, Zorn-Masada, Faboulous Trobadors, Usmis. – Nessuna speranza?
Inventiamola. – MiXage.

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