la casa è un Diritto per Tutt@


–>I CRITERI DELL’A.G.E.C.


Negli ultimi anni movimenti e associazioni, cittadini cittadine hanno affrontato dal basso la sempre più drammatica emergenza casa: Abbiamo raccontato la svendita dei patrimonio a.g.e.c. e a.t.e.r. abbiamo denunciato le troppe e intollerabili case sfitte (pubbliche e private), il rischio della speculazione edilizia, prezzi inaccessibili nel mercato privato della casa alle fasce più deboli (migranti, pensionati, precari, studenti…)

Siamo stati al fianco degli sfrattati nei momenti più difficili dove i servizi sociali del comune erano inesistenti e incapaci di trovare soluzioni adeguate.

Oggi raccontiamo un’altra storia di ordinaria tragedia metropolitana, Antonio ha compiuto da poco 50 anni è invalido al 57%, lavoratore in nero, sotto sfratto per finita locazione non per morosità.

Un anno e mezzo fa ha fatto richiesta per un monolocale all’ a.g.e.c., non un regalo ma un servizio di cui ha dato garanzia di poter pagare un canone accettabile (100/ 150 euro mensili)

Gli è stato chiesto di aspettare sino al compimento dei 50 anni, gli è stato chiesto di fornire le garanzie per il pagamento dell’affitto mensile, da mesi possiede e detiene tutti i requisiti, da mesi aspetta una risposta che arriverà.

La risposta arriverà il giorno prima del suo sfratto esecutivo (Il 30 settembre)gli è stato preventivato che la risposta sarà negativa, pur avendo i requisiti, pur essendo in attesa da un anno e mezzo di una possibile soluzione positiva perchè ci sono molte persone che hanno condizioni peggiori della sua e che hanno diritto di precedenza.


Quanti avranno la fortuna in questa sessione di assegnazioni di avere una casa, un tetto, un alloggio?


Qual’è la reale offerta? Chi la garantisce? E con quale trasparenza?


Cosa consigliano di fare le istituzioni alla persona che si trovano negare una casa?


Chi crede veramente che una persona di 50 anni con un lavoro in nero possa accedere al mercato privato della casa?


Suggeriranno la soluzione del famoso "posto letto" al Camploy?


Servizi sociali, a.g.e.c., e assessorati competenti (Bertacco in prima persona aveva preso l’impegno di assicurare una relazione tra comune e ufficiali giudiziari in occasione di sfratti esecutivi) pur conoscendo da mesi la situazione sono rimasti a palazzo a guardare dalla finestra, consegnando la persona a se stessa.


L’ emergenza casa è una realtà sempre più drammatica e attuale nella città, la lotta tra poveri e cittadini veronesi doc/ migranti è uno specchietto per le all’odole utilizzato per spostare il vero problema: lo smantellamento di quella parte di stato sociale che pertiene all’offerta di edilizia pubblica popolare e sociale.


Perché le case ci sono per tutti, ma troppe rimangono sfitte, le pubbliche per far quadrare i conti dell’Agec e dell’Ater, le private per inseguire i facili guadagni dell’imperante speculazione edilizia. Oggi siamo qui perché alle parole seguano i fatti: il blocco immediato dello sfratto e una soluzione abitativa concordata (alloggio Agec) in tempi brevi.

Oggi siamo qui per rivendicare un diritto fondamentale ed inalienabile,un tetto x tutti.

Le politiche sociali sono le vere politiche securitarie!!!


Alcuni abitant* spazientit*

 

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