Bloccato uno sfratto in Borgo Venezia

Vogliamo tutto… e soprattutto un tetto!!!

16 gennaio, Golosine, Aghinien,stradino, una moglie e quattro figli.
 Da anni in un appartamento fatiscente alla modica cifra di 750 euro al mese. Ingiunzione di fatto per una morosità contestata dagli inquilini. In attesa dell’agognata casa Agec che è stata assegnata ma ancora in fase di ristrutturazione. I servizi sociali propongono dormitori separati, padre da una parte, madre e figli dall’altra. Intervento del prefetto in extremis: 4 giorni di proroga. La famiglia, con l’appoggio degli attivisti, otterrà garanzie sull’assegnazione Agec. Nel frattempouna cercherà soluzione provvisoria.

05 febbraio, Golosine, Hassane, operaio, una moglie e due bambine. Ingiunzione di sfratto per morosità  Da anni nella stessa casa ha sempre pagato l’affitto e non ha mai creato problemi. In passato ha pagato parte del suo debito in nero ed oggi intenzionato a saldare l’ammontare (reale) della cifra. Ha chiesto invano un sostegno economico ai servizi sociali per coprire la morosità restante. Un mese di proroga.

07 febbraio, Poiano, Hamza,operaio edile al momento in attesa di lavoro,da otto anni nella stessa casa da lui stesso risistemata, sfrattato per fine locazione. Ottenuta la proroga di 3 mesi. L’unica soluzione proposta dai servizi sociali: dormitorio.

Martedi19 febbraio verrà notificato lo sfratto ad una persona, ad un “italiano doc”, non per morosità, ma per fine locazione. Una persona di 49 anni, invalido civile sul lavoro del 50 % che sopravvive come tanti di noi senza un contratto di lavoro in regola, dunque lavoratore in nero, dunque precario.
Non per morosità,ma per fine locazione.
Una persona che non può nemmeno pensare di rivolgersi ad un agenzia immobiliare, che non prenderebbe nemmeno in considerazione la sua richiesta.
Una persona che si è rivolta all’Agec.
La risposta è stata che il regolamento per l’assegnazione degli alloggi pubblici è stato modificato l’autunno scorso dalla nuova amministrazione. Accanto a celebri modifiche come la norma razzista che pretende la residenza da 10 anni, ha scoperto che per ottenere un alloggio il requisito minimo di invalidità è del 75% nonché il compimento del 50esimo anno d’età
Da una casa ad una strada.
Ulteriore dimostrazione che il dramma dello sfratto, l’emergenza abitativa colpisce italiani e stranieri, pensionati come studenti, precari studenti e lavoratori. Ogni giorno a Verona vengono eseguiti 2 sfratti per un totale di 60 al mese nel quasi totale silenzio dei media, nella totale indifferenza di questa amministrazione, la stessa che aveva dichiarato per bocca dell’assessore Bertacco, che sarebbe intervenuta su segnalazione, se preavvisata, in ognuna delle emergenze.
Un gruppo di attivisti della rete per il diritto alla casa hanno rotto il silenzio. Hanno ingenuamente(?) preso sul serio le parole dell’assessore, segnalando in anticipo tutte le emergenze intercettate. Hanno svolto attivamente e praticamente la funzione di un agenzia per la casa informando,mediando, proponendo soluzioni praticabili, alternative alle sterili soluzioni assistenzialiste (il dormitorio pubblico….) di cui si è fatta vanto la precedente amministrazione e sulle quali sembra stia ripiegando anche quella attuale.
Perché molte di queste persone possono pagare un affitto equo e ragionevole senza gravare sulle spalle di nessuno. Perché le case ci sono per tutti, ma troppe rimangono sfitte, le pubbliche per far quadrare i conti dell’Agec e dell’Ater, le private per inseguire i facili guadagni dell’imperante speculazione edilizia. Oggi siamo qui perché alle parole seguano i fatti: il blocco immediato dello sfratto e una soluzione abitativa concordata (alloggio Agec) in tempi brevi.
Oggi siamo qui per rivendicare un diritto fondamentale ed inalienabile,un tetto x tutti.
Le politiche sociali sono le vere politiche securitarie!!!

cittadin* spazientit*

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