Giovedì 18 verrà presentata e inaugurata la sede locale del movimento
politico “casa pound”,dall’omonima sede di Roma a cui fa capo il
movimento stesso.
Urge innanzitutto un lavoro di conoscenza se non d’inchiesta per fare
luce su quanto si cela dietro l’innocua apparenza di una associazione
culturale affiancata da un accogliente pub.
Non ci dilunghiamo in questa sede. Rimandiamo agli esaurienti siti di
riferimento e alle parole d’ordine del movimento.
Una formazione di dichiarata ispirazione neo fascista ("ci riteniamo
fascisti del terzo millennio") che non disdegna con malcelato orgoglio
ascendenze con il nazionalsocialismo ("…Hitler? Uno statista, un
rivoluzionario").
Certo non deve stupire che nella galassia dell’ultradestra cittadina del
“laboratorio Verona” via sia spazio anche per questa sperimentazione.
Deve piuttosto far ragionare la particolare contingenza storica in cui si
colloca.
L’estrema destra italiana è attraversata da fenomeni e tensioni solo
all’apparenza contrapposti. Il paese assediato da fobie incontrollabili,
paura, emergenza insicurezza, repressione, controllo e dalle conseguenti
pulsioni identitarie, è alla deriva. Fatti come quelli di Milano (il
massacro di un “italiano” di colore a bastonate) rischiano di diventare
banale attualità. Ferisce non l’atrocità del fatto, piuttosto
l’enfasi con cui alcuni ne denunciano la gravità.
La reazione di Verona alla gogna mediatica durante il caso Tommasoli ha
fatto scuola.
Contesto che ha prodotto imprenditori “politici” che hanno sussulto
ripulito e applicato le proposizioni dell’estrema destra più radicale.
Movimenti come casa pound hanno ottenuto ascolto apprezzamento cittadinanza
talvolta collaborazione.
Iannone, leader romano del movimento, ha partecipato alla campagna
elettorale di Alemanno con fiamma tricolore (per poi rompere con quel
partito, non con il nuovo sindaco, ad elezioni avvenute). A Verona
l’ospite d’onore sarà il capogruppo della lista Tosi, il solito
Miglioranzi, e solo le recenti esperienze hanno spinto il sindaco a non
partecipare all’inaugurazione.
Un riconoscimento istituzionale che ha prodotto e produce al contempo un
ritorno di corpose frange alla “vita di strada” alle forme di
associazione spontanea, che si sposta dagli spazi intasati dalla politica
di partito di palazzo, istituzionalizzata, per occuparne di nuovi.
Questo il territorio in cui si colloca casa pound.
La storia recente ci insegna cosa può accadere in queste pericolosi
passaggi, quando la strada traduce con il suo linguaggio l’in-cultura
diffusa e la politica dello stato di guerra.
A Roma quest’estate altri due accoltellamenti.
A maggio abbiamo detto di come la tragedia accaduta a Tommasoli avesse
legato le mani temporaneamente agli usuali comportamenti dei neofascisti
nostrani.
L’auspicio è quello di ravvivare la memoria più recente e di vigilare.
Noi certamente lo faremo a partire da venerdì 3 ottobre, in porta leona
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Casapound_occupazioni_e_fascismo.pdf